La Galleria Nazionale èlietaadinvitarviallainaugurazionedellamostra “Ruth Wolf-Rehfeld: collage di fotoededizioni”, a cura di Sven Spieker, disegnato da Johanna Meyer-Grohbruegge.
Ruth Wolf-Rehfeldt è un’artistatedescache è conosciutaprincipalmenteper la sua arte con la poesiavisiva e la post art. Neiprimianni ’70, dopoilsuolavoro come pittrice, sceglie la macchina da scrivere come strumentoprincipale per produrre arte. Utilizza due diversimodelli di macchine da scrivere Erika della GDR (successivamentematitestilizzate) transformando le lettere standard in ondedinamiche, in flusso di simboli e poesiestrutturate,costruite con virgola, puntiesclamativi e lettere. Tra le sue immaginiarchitettoniche, riconosciamospessotorri e gabbie: Wolf-Rehfeldt non nascondeilfattochesisentivalimitatadallastrettasupervisione del regime sotto il quale viveva. Tuttavia, scegliendoillavoro di unadattilografa – questaprofessionestereotipicamentefemminile – non solo è riuscita a determinareilcontenuto di ciòche ha scrittonelle sue lettere, ma anche a trovarepoesieli1 dove glialtri non gli’hannovisto. Nel 1981, dopoun grave incidentestradale, iniziò a produrreiprimi collage di fotocombinando le sue macchine da scrivere con isuoipezzi di riproduzione o con isuoiprimidipinti in bianco e nero.
Wolf-Rehfeldtutilizzava la carta carbone per fare copiedellasuacartoleria, mentreutilizzavaancheglistrumentidegliartisti per stamparefino a cinquantaaltrecopie – che era ilnumeromassimo di copieconsentitonell’ex RDT. Molte di queste carte circolavanonella rete postaleinternazionale, parte della quale, pieni di energiaedentusiasmo, eranoanche Ruth con suomarito Robert. Illoro studio di Mendelstrasse, quartierePankow di Berlino Est, è stato un centro di eventod’artepostaleinternazionale – fino al 1989, dopo la caduta del muro di Berlino, Wolf-Rehfeld ha deciso di porre fine allaproduzione di typewritingsSecondo lei, non c’erapiu’ bisogno di loro.